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La Raggia e l'olio di Lugliaroli

Aggiornamento: 19 ott 2020

L'olio di oliva in Italia è un vanto nella produzione agro-alimentare e riconosciuto in tutto il mondo. Quando si parla di olio di oliva si tende a generalizzare ma ne esistono tanti, non solo per differenza di acidità, del periodo della spremitura o dei terreni ma anche per le differenti proprietà organolettiche che differiscono tra le varie zone. La parola olio deriva dall'antica lingua fenicia elyon, cioè superiore in quanto considerato di più alta qualità rispetto ai grassi animali o vegetali utilizzati dell'epoca. Possiamo quindi evincere quanto questo prodotto sia stato ed è tutt'ora importante per le popolazioni mediterranee. Quando pensiamo all'olio in Italia, ci vengono in mente e si pongono subito davanti agli occhi, le distese di olivi pugliesi, o i pendii toscani e liguri. Magari pensiamo anche agli olivi del Lago di Garda e di quanti ne iniziamo a vedere in giro per il nostro Paese. Sicuramente ne vediamo dove prima non ce n'erano. In effetti il surriscaldamento porta a temperature più adatte alla coltura dell'olivo anche a latitudini più a nord. Si scoprono poi zone vocatissime alla produzione dell'olio e altre, sempre esistite ma sempre tenute all'ombra delle zone più conosciute.



Nelle Marche, ad esempio, la coltivazione delle olive e la loro molitura è un'attività radicata da secoli, negli ultimi anni è in aumento e i più di 10 mila ettari all'oliva dedicati ne sono una tangibile testimonianza. Naturalmente, il sud della regione conta più terreni volti a tale produzione e man mano che risaliamo verso nord, diminuiscono lasciando posto ad altre coltivazioni.

Se ci rechiamo sulla Strada Provinciale della Canella a Roncitelli, sulle colline di Senigallia, troviamo un il Frantoio Lugliarioli.

Il bravo Alessandro coltiva con passione le olive dell'azienda di famiglia che dal 1966

produce olio. Qui, in questa particolare zona marchigiana l'oliva che si raccoglie è la Raggia, qualità autoctona molto pregiata in quanto nasce solo su olivi secolari.

La Raggia è un ecotipo della cultivar di olivo Frantoio tipica della zona di Ancona, da non confondersi con la Raggiola, ecotipo differente della stessa cultivar ma tipica della zona Pesaro e Urbino. La Raggia ha una forma allungata e la polpa dolce è aprezzata anche come oliva da mensa in salamoia o marinata.

Alessandro produce questo eccellentissimo olio di colore verde e giallo dorato in quantità limitate poiché non si sa mai di anno in anno se ci sia la stessa disponibilità di prodotti e questo ci può fare capire che stiamo parlando di un prodotto artigianale di qualità.

“A proposito... il frantoio Lugliaroli non è ubicato molto lontano da Senigallia AN. Merita certamente una visita questa località turistica balneare che oltre ad offrire una bella spiaggia in estate si riempie di vita anche in altre stagioni. Intrisa di storia, Senigallia offre diversi spunti per una piacevole scoperta. Segnalo uno dei più significativi complessi architettonici che la storia ci ha consegnato, la Rocca Roveresca, testimone involontaria di eventi e fatti del passato.
Rocca Roveresca di Senigallia

La raccolta viene fatta tassativamente a mano (brucatura) e la molitura a freddo solo delle migliori olive avviene in giornata, in questo modo l'olio che si produce ha un profumo intenso ma delicato e caratterizzato da bassa acidità.

Lugliaroli produce anche olii plurivarietali ma tutti da olive tipiche marchigiane come Leccino, Frantoio, Ascolana e Raggiola. Inoltre in questa azienda si producono olii extravergini di oliva aromatizzati che riscuotono un discreto successo.

Alessandro ha avviato con grandi risultati, una linea di prodotti cosmetici a base di olio di oliva. Interessante il piccolo museo rurale dell'azienda dove è possibile ammirare una serie di attrezzi da lavoro per la raccolta di olive, grano e uva.


Dopo la visita, perché non fermarsi nella sala degustazione con cucina? Quale migliore pausa per poter degustare i prodotti del Frantoio Lugliaroli.

Piccole realtà artigiane che dobbiamo sentire il dovere di salvaguardare perché siano avanguardie delle tradizioni e retroguardie di nuove generazioni. Senza questi coraggiosi produttori non avremmo l'opportunità di poter conoscere e scegliere, assaggiare e confrontare, capire e preferire.

Ops... il timer del forno mi avvisa che l'orata è pronta. La impiatto e... aggiungo anche un po' d'olio?


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